Tesi di Laurea Magistrale | Spagnolo, Maglio

TEATRO FRANCO PARENTI E PISCINA CAIMI

Tesi di Laurea Magistrale – Giulia Frassineti
Relatore: Roberto Spagnolo
Correlatore: Sandra Maglio

3a piscina caimi

Questa tesi nasce dalla convinzione che l’architettura della città sia anche e soprattutto l’architettura dei suoi vuoti.

La ricerca parte dalla lettura e dall’interpretazione di questi “paesaggi di dispersione”: non c’è più spazio disponibile per costruire il nuovo, bisogna lavorare “nel mezzo”, per recuperare e rigenerare ciò che è rimasto. Il vuoto, che si eleva quindi a luogo privilegiato della sperimentazione contemporanea, è stato finora trascurato da quella tendenza aggressiva di occupazione del suolo della cosiddetta città dappertutto.

Per definire il vuoto, che nella città rappresenta il luogo delle relazioni, è necessario ricorrere alla categoria dell’informe; è infatti possibile individuarne i “limiti” e indicarne una generica estensione, è possibile anche ritrovare certe logiche funzionali e formali, ma risulta difficile ricondurlo a una determinata misura, selezionarne i caratteri e identificarne le figure.

E’ necessario che la ricomposizione dei vuoti generici e irrisolti parta dalla comprensione dei nuovi ruoli urbani che essi possono assumere nella struttura della città in funzione della loro posizione e delle relazioni che essi possono costruire (o ricostruire) tra ciò che li circonda o si affaccia su di essi. I luoghi di tale sperimentazione non si configurano quali momenti dalla forte connotazione architettonica, bensì si presteranno al ruolo di “universo delle relazioni”: è il primato assoluto dello spazio sull’architettura eccentrica, dei luoghi “di complemento” rispetto alle realtà costruite, di un approccio sensibile rispetto al gratuitismo formale.

“E’ una fondamentale visione del mondo. Essa ci dice che quando si costruisce una cosa, non si può semplicemente costruire quella cosa isolata, ma bisogna anche riparare il mondo intorno ad essa e all’interno di essa, in modo che il mondo che la ingloba diventi più coerente e complesso, e la cosa che si realizza, così fatta, prenda il suo posto nella rete della natura”. (Christopher Alexander)

La ricomposizione di questi luoghi diventa la più importante responsabilità del progettista, per il quale costruire significa avere cura delle relazioni e delle necessità che legano gli spazi alle persone.

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