Tesi di Laurea Magistrale | Bovati, Dubois

3. PORTO DI MARE – MARGINE RAREFATTO

Tesi di Laurea Magistrale – Caterina Di Felice
Relatore: Marco Bovati
Correlatore: Hervè Dubois

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L’area di progetto si colloca in una zona periurbana della città, al limite tra il tessuto della periferia urbana più recente e le attività agricole produttive. L’intervento sulla fascia di confine legge le potenzialità che possono emergere dalla combinazione di due ambiti, urbano e rurale, storicamente separati, e si pone come obiettivo il superamento della discontinuità tra il tessuto urbano collocato al limite con l’area di progetto e lo spazio agricolo, ridefinendo lo spazio residuale e informale che connota l’ambito. L’inserimento di un incubatore d’impresa agricola diventa occasione per restituire la vocazione agricola dell’area, per sperimentare metodi innovativi di coltivazione, avvicinare i cittadini all’agricoltura e, infine, per definire un disegno unitario che sia capace di operare anche a scala urbana e di rapportarsi con l’impianto urbano circostante. La direzione del tracciato viario che lambisce l’area di progetto e segna il confine tra costruito e spazio residuale diventa punto di riferimento per la definizione di un nuovo percorso pubblico che corre in parallelo ad esso e che collega i due estremi dell’area. Il sistema degli spazi aperti si estende in direzione parallela all’asse di confine, sviluppando in maniera graduale la transizione dal contesto urbano a quello paesaggistico. Tale passaggio verso lo spazio coltivato si determina anche attraverso l’uso del suolo, sfruttando un dislivello naturale. Una successione di setti in cemento armato si inserisce trasversalmente rispetto all’asse principale, fino  a raggiungere la quota inferiore del terreno. Gli ambienti interni tra i muri accolgono le funzioni degli edifici, e ne inquadrano la visuale verso il paesaggio da un lato e il quartiere urbano dall’altro. Ogni intervallo tra un muro e quello successivo rappresenta invece un momento di passaggio e insieme di contatto con gli spazi aperti e con lo spazio agricolo. Tutti gli edifici sono attraversati dal nuovo percorso di riferimento, e i setti presentano aperture solo in corrispondenza di tale passaggio. Anche l’accesso agli edifici è privilegiato arrivando dal percorso pedonale principale.Percorrendo la nuova strada pubblica alla quota zero, al visitatore si presenta una successione di spazi pubblici in sequenza, aperti e chiusi, che gli permettono di entrare in contatto diretto con i ritmi e le modalità dell’agricoltura. Alla quota inferiore, invece, la sua direzione permette di connettere gli edifici ai fini della produzione.

 

 

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