Laboratorio di Progetto e Costruzione dell’Architettura | Bassi, Manfredi, Perdomi

Laboratorio di Progetto e Costruzione dell’Architettura

Bassi Andrea , Manfredi Monica , Perdomi Alberto

ITA/

A partire dallo spazio pubblico.

LabTI, Laboratorio Tutti Insieme, è il nome dato al laboratorio che sottolinea come gli studenti avessero il compito di lavorare insieme sulla istruzione dei temi di progetto e sulla analisi del luogo, per costruire un patrimonio di conoscenze da condividere, e fare invece progetti distinti per gruppo e coerenti con principi comuni di miglioramento delle qualità ambientali e sociali. Insieme ai problemi costruttivi gli studenti hanno affrontato problemi di sostenibilità, e insieme ai temi dell’abitare collettivo e della rigenerazione urbana hanno considerato una valutazione dell’investimento economico basata su una analisi multicriteria.

Le aree S.1 e B.1 sono state messe a sistema includendo l’area tra esse compresa oggi gestita da Italia Nostra e chiamata Porto di Mare. Ogni gruppo ha dunque proposto una soluzione di progetto compatibile e coerente con quelle degli altri gruppi e componibile in un collage di proposte integrate che immaginano un possibile rinnovamento di questo ambito della periferia. L’area e i temi di studio preliminare relativi alla sostenibilità del progetto sono stati assegnati mentre nessuna forma dell’architettura e dello spazio pubblico è stata concepita a priori. Lo spazio pubblico inteso come infrastruttura ambientale prende a tema della propria configurazione fisica la gestione della quantità e qualità dell’acqua, la decontaminazione dei suoli inquinati, l’incremento della biodiversità, la produzione di biomassa per produzione di energia, il rallentamento della velocità dei mezzi privati, il potenziamento della mobilità lenta, l’incremento della dotazione vegetale per la riduzione della CO2, il miglioramento della qualità dell’aria, la creazione di microclimi urbani per la produzione di confort e per la riduzione dei consumi energetici nelle architetture.

Lo spazio pubblico come infrastruttura sociale prende a tema della propria configurazione fisica la costruzione di housing sociale integrato a funzioni collettive e pubbliche e l’offerta di luoghi all’aperto infrastrutturati in modo da consentire diversi usi possibili e nuovi modi di abitare proponendo il ribaltamento delle centralità urbane verso gli ambiti vasti e aperti delle periferie. L’housing sociale, viene ripensato in funzione della richiesta abitativa di emergenza sperimentando ipotesi di soluzione con spinti caratteri di provvisorietà. L’architettura stessa ne comunica la temporaneità diventando un contenitore che crea condizioni di confort ambientale adeguato, come “macchine” che si orientano e deformano in soluzioni tecniche e geometrie per le migliori prestazioni energetiche e funzionali, ospitando sorte di campeggi al coperto dove gli spazi privati si riducono al minimo e si incrementano invece le funzioni comuni e i servizi collettivi, e proponendo insieme una offerta abitativa per diverse categorie sociali. Allo stesso tempo l’architettura così ibridata gioca sul piano della costruzione di spazi urbani per uso collettivo offrendo opportunità di spazi all’aperto scoperti e coperti di grande scala, riconoscibili e variamente utilizzabili. Le piste ciclabili sono intese come infrastrutture di recupero del territorio e di connessione e superamento delle barriere infrastrutturali esistenti diventando una sorta di mappa, una guida alla visita e conoscenza dello stesso territorio. Cascine, tracciati storici, spazi abbandonati “disponibili” sono visti come risorse “disposte”, per dimensione e opportunità, ad accogliere sperimentazioni di nuovi modi di abitare.

L’incremento della biodiversità e il biorisanamento dei suoli vengono integrati alla costruzione dei luoghi da abitare. Le case e le capanne per il birdwatching, ad esempio, mostrano ambiguamente e provocatoriamente lo stesso sistema costruttivo e la stessa estetica. La progettazione del paesaggio assume in sé dunque non unicamente un carattere estetico legato alla percezione di immagini catturate dallo sguardo e ripercorse dalla memoria, ma da forma ai luoghi, trasformandoli in senso geografico, con obbiettivi strutturali di gestione e recupero delle risorse sino a portare a tema architettonico l’intervenire su problematiche di valore ecologico, ambientale e sociale.

ENG/

Starting from the public space.

LabTI, Laboratorio Tutti Insieme (Laboratory All Together), is the name given to the laboratory which underlines how the students had the task of working together on data collection and information about project topics and on analysis of the site in order to form a heritage of knowledge to be shared, for then make separate projects by group and consistent with common principles of improvement of environmental and social qualities. Together with the constructive problems, the students faced sustainability issues, and together with the themes of collective living and urban regeneration have considered an assessment of economic investment based on a multi-criteria analysis.

Areas S.1 and B.1 have been put into a system including the area between them now managed by Italia Nostra and called Porto di Mare. Each group therefore proposed a design solution compatible and coherent with those of the other groups and composable in a collage of integrated proposals that imagine a possible renewal of this area of the periphery. The area and the preliminary study themes relating to the sustainability of the project have been assigned while no form of architecture and public space has been conceived in advance. Public space intended as an environmental infrastructure takes the theme of its physical configuration in management of quantity and quality of water, decontamination of polluted soils, increase in biodiversity, production of biomass for energy, slowdown of speed of private vehicles, enhancement of slow mobility, increase in plants resources for reduction of CO2, improvement of air quality, creation of urban microclimates for production of comfort and for reduction of energy consumption in architecture.

Public space as a social infrastructure takes the theme of its physical configuration in the construction of social housing integrated with collective and public functions and in the offer of open spaces infrastructured so as to allow different possible uses and new ways of living proposing the reversal of the urban centralities towards the vast and open areas of the periphery. Social housing is rethought in function of the emergency housing demand experimenting hypotheses of solution with a strong provveisoriety character. The architecture itself communicates its temporary nature by becoming a container that creates conditions of adequate environmental comfort, such as“machines” which are oriented and deformed in technical and geometry solutions for the best energy and functional performance, hosting a sort of indoor campsites where private spaces are reduced to a minimum and instead common functions and collective services are increased, and proposing also a housing offer for different social categories. At the same time this hybrid architecture builds urban spaces for collective use by offering opportunities of open spaces uncovered and covered on a large scale, recognizable and variously usable. The cycle paths are intended as infrastructures for recovering the territory and for connecting and overcoming the existing infrastructural barriers, becoming a sort of map, a guide to territory visit and knowledge. Farmsteads, historical tracks and abandoned “available” spaces are seen as resources “arranged”, by size and opportunity, to welcome experimentations of new ways of living.

Increase in biodiversity and soil bio-remediation are integrated into the construction of places where we live. The houses and huts for birdwatching show, for example, ambiguously o and provocatively the same constructive system and the same aesthetic. Landscape design therefore, assumes in itself not only an aesthetic character linked to the perception of images captured by the gaze and retraced by the memory, but gives shape to places, transforming them in a geographical sense, with structural objectives for the management and recovery of resources up to lead to architectural theme the intervention on issues of ecological, environmental and social value.

B.1, S.1

Studenti: Francesca Beggio, Sara Fornasier, Valentina Ongaro, Micol Zucchini

Studenti: S. Dellatorre, A. Invidiato, G. Raffaeli, F. Tovaglieri

Studenti: Marianna Addabo, Tommaso Sartor, Enrico Valerio, Beatrice Villa, Xiao Xu

Studenti: Lorena Anello, Silvia Brianti, Francesca Longoni, Maela Preda

Studenti: Deborah Banfi, Clelia Maria Bonardi, Annamaria Caronna, Lorenzo Rinaldi

Studenti: Jessica Anzil, Francesca D’Andrea di Pescopagano, Federica Di Meo, Beatrice Van Wijk

Studenti: Camilla Bolognesi, Davide Bregoli, Giulia De Benedetti, Oliviero Martini, Stefano Togni

Studenti: Giovanna Senise Drolshagen, Laura Vanazzi