Laboratorio Tematico | Laurent Salomon, Elena Fontanella

Laboratorio Tematico
“Racconto e razionalità nel progetto Architettonico”
Laurent Salomon, Elena Fontanella

IT/

Cosa significa oggi Ri-formare gli ambiti periferici di Milano? E’ una questione che riguarda la ricostruzione di ciò che costituisce la virtù socializzante della città, o si tratta di cadere in un tropismo metropolitano? La metropoli, questa fantasia di scala terrritoriale, all’opposto della sua denominazione di “madre della città”, è in ultima analisi solo il bambino sordo a ciò che produce il benessere di coloro che la abitano? Nel 1970, Bruno Zevi ha definito il concetto di “urbatettura” per “reintegrare l’urbanistica e l’architettura”. In questo si è unito alla posizione di Jürgen Habermas, che considerava la modernità come “un progetto incompiuto”.
E’ in questo spirito che gli studenti di questo laboratorio hanno lavorato. Nei progetti elaborati, di cui è qui restituita una sezione degli esiti, la città è proposta come una forma architettonicamente caratterizzata: il valore “urbano” del terreno assegnato non è tanto un dato di partenza quanto un obiettivo da raggiungere. Inoltre, nel caso della “Goccia”, l’isolamento che caratterizza quest’area non ha bisogno di una ulteriore frammentazione interna, che declinerebbe su piccola scala l’handicap di limiti difficili da superare che già lo connota.
Per realizzare questo studio, da un lato ogni gruppo ha sviluppato una narrazione collettiva, progressista e specifica del sito del progetto, dall’altro ha scelto un “tema architettonico” che potesse fornire a priori una base efficace per la trascrizione del racconto. Questo “tema” è stato esplorato simultaneamente alle scale urbane e domestiche, per rafforzare la coerenza del progetto.
Questa esperienza ha evidenziato la capacità del “tema architettonico” di esprimersi in modo molto diverso a seconda dell’oggetto che lo cattura, assumendo come oggetto del lavoro pedagogico la trasformazione della narrazione in architettura, e non la narrazione in sé. Questo approccio educativo multiscalare ha lo scopo di mostrare agli studenti le infinite possibilità di reinvenzione del linguaggio architettonico, a partire dalle sue componenti elementari. L’ambizione è quella di restituire all’architettura il suo ruolo di catalizzatore sociale, ritrovando il potere di trascendere le necessità per offrire luoghi di realizzazione umana, avvicinandosi a quello che Martin Heidegger ha definito “il Regno del luogo”.

 

Tav.1
Studenti: Alessandro Bellaro, Marco Bonsembiante

Tav.2
Studenti: Domenica Di Loreto, Riccardo Favaretto

Tav.3
Studenti: Elisa Guarnieri, Stefano Tremolada

Tav.4
Studenti: Laura Farina, Andrea Deponti

Tav.5
Studenti: Lucia Giordano, Margherita Pane

Tav.6
Studenti: Martina Pozzi, Stefano Ranza

Tav.7
Studenti: Ryutaro Furukawa, Claudio Sberna

Tav.8
Studenti: Stefano Di Zazzo, Giada Giovinazzi, Maria Romana Vicari