Laboratorio di Progettazione 3| Colonna di Paliano, Barazzetta

Laboratorio di Progettazione 3

Edoardo Colonna di Paliano, Giuliano Massimo Barazzetta

IT/

Più che ri-formare porzioni della città con poco urbanitè (F.Choay) (il termine periferia già condanna ad alterità), si è cercato, attraverso una lettura delle differenti città compresenti, di insuflare nuova abitabilità a spazialità complesse spesso asservite ad esigenze prettamente viabilistiche e separate tra loro da un funzionalismo quantitativo e deprivante, attraverso l’innervamento di nuove strutture urbane, che, leggendo tracce memoriali già presenti (da rinvigorire) si facessero carico di creare luoghi di com-presenza, di incontro, socialità, ma anche convivialità informale. Di pausa. “[…] non è possibile abitare la città, se essa non si dispone per l’abitare, e cioè non ‘dona’ luoghi. Il luogo è dove sostiamo: è pausa – è analogo al silenzio in una partitura. Non si dà musica senza silenzio. Il territorio post-metropolitano ignora il silenzio; non ci permette di sostare, di ‘raccoglierci’ nell’abitare”1. Con questo sguardo critico, il laboratorio ha scelto di lavorare su tre aree differenti per grandezza, articolazione, epoche di costituzione urbana, specificità, in modo da donare una panoramica diversificata agli studenti. In particolare si è lavorato: alla costituzione di un’”internità” nell’area adiacente alla stazione di Lambrate e alla via Rombon; al rafforzamento di centralità in Piazza Prealpi; ad una porosità trasversale e riqualificazione di un tratto di Viale Monza in adiacenza a Piazzale Martesana, vera icona di trascuratezza del pensiero “periferico”.

ENG/

Instead of re-shaping those city areas that have lack of urbanitè (F.Choay) (the words outskirt and suburbs are a sentence to be something else), we tried , scanning different coexisting cities, to make complex spaces habitable. These spaces are often submitted to merely viabilistic rationality and separeted by a depriving functional logic made of quantities. Grafting new urban structures and reading living traces of the memory, we wanted to plan complex spaces to meet eachothers, to socialize, to have fun. About pause.”[…]it is not possible to live the city , if it doesn’t make itself ready for living, that is to say it doesn’t ”offer” places to inhabit. The place is where we stop and stay: it’s a pause like silenzio in the music score.There is no music without silence. The post-urban territory ignores silence; it doesn’t allow us to stop and gather to inhabit”. Whith such a critic sight, the workshop decided to operate on three areas ,differing in size, construction time and peculiarity, in order to give the students a multiple view of different possibilities : Creation of an urban interior in the area close to Lambrate railway station and Via Rombon; strengthening of centrality of Piazza Prealpi; side by side permeability and upgrade of a section of Viale Monza close to Piazzale Martesana, a real icon of the neglicence in thinking “outskirts”.

D.1 Mercato comunale Gorla

Tav.1

Studenti: John Cailao, Luca D’Ambrosio, Gabriele De Rosa, Vladislav Saprunenko

Tav.1

Studenti: Giulia Ghilotti, Giuseppe Guarnera, Francesca Longo, Lorenza Manco, Margherita Mariani.