Tesi di Laurea Magistrale | Oldani, Bassani

6. CORSO XXII MARZO – TASSELLI DI DEGRADO

Tesi di Laurea Magistrale – Camilla Galloni, Ester Ippolito
Relatore: Andrea Oldani
Correlatore: Giovanni Bassani

11a XXII marzoIl lavoro di tesi propone un’operazione di rigenerazione urbana che deriva da processi modificativi messi in atto su piccoli frammenti di città. Si tratta d’interventi puntuali in grado di attivare processi di trasformazione più ampi incentrati, a diverse scale, sui temi della sostituzione, del riuso e del recupero. Si assume un contesto caratterizzato dalla presenza di spazi costruiti soggetti a fenomeni di obsolescenza ed abbandono, e vuoti residuali che introducono delle discontinuità all’interno di tessuto compatto dall’identità morfologica definita. Il progetto si concentra su piazza Santa Maria del Suffragio, un fronte che si affaccia su corso XXII Marzo e il lotto angolare all’incrocio tra via Morosini e via Bezzecca. Il ridisegno della sezione urbana interpreta il tema spazio pubblico come sequenza di episodi frammentati che si ritrovano lungo il tracciato e, pur costituendo un sistema riconoscibile, risultano discontinui. La strategia adottata restituisce le quote di spazio pubblico aperto presente ad una funzionalità rinnovata e garantisce la possibilità di riconoscibilità ed identificazione degli spazi. Il ridisegno di piazza Santa Maria del Suffragio, infine, risponde in modo puntuale a questo obiettivo come campione dimostrativo dell’esito ottenibile sull’intera sezione urbana. Il rapporto tra lo spazio, i vuoti ed il carattere architettonico del progetto è il cardine su cui si concentra la ricerca circa il rapporto formale con il contesto. In questo senso si è affrontato il tema dell’edificio residenziale nel rapporto tra alloggio e città, tra diritto alla dimensione privata dell’abitare e l’impossibilità di rinunciare alla piena fruizione dello spazio pubblico. Il progetto risolve questi temi identificando possibilità di mediazione tra i due ambiti. Primo tra tutti, quindi, l’obiettivo è quello di far entrare la “città” all’interno dei cortili e di farli vivere perché, con la conquista di questi spazi da sempre interclusi, si attiva un processo di rigenerazione del luogo in senso più ampio. L’isolato si apre e garantisce la possibilità di accesso da parte del pubblico agli spazi che occupano sia la quota del suolo che del sottosuolo. Nella ricerca dei caratteri di progetto è stato primario un approccio per cui gli edifici non si impongono come oggetti, come masse all’interno della città, ma ne entrano a fare parte. Non meno importanti gli aspetti programmatici nell’accezione di relazione del tema della residenza, che coinvolge l’uomo come cittadino e come abitante, con quello dello spazio pubblico e di relazione.

 

 

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